Sistemi di sollevamento Spiralift

In qualità di integratore certificato di sistemi di sollevamento Spiralift, LOMA srl è lieta di offrire a tutta la clientela di PACO e Gala Systems in Italia un servizio di assistenza totale di prima qualità: i nostri ingegneri qualificati sono a disposizione per ogni consulenza sulla integrazione di Spiralift nei Vostri progetti, così come per ogni intervento di manutenzione.

 

Cos’è Spiralift?

Lo Spiralift è un attuatore telescopico molto compatto presente in oltre 40 nazioni. Un meccanismo semplice che fornisce una elevazione verticale precisa e silenziosa a grossi carichi. Esistono diversi modelli di Spiralift per tutte le esigenze. Dal mondo dell’entertainment (produzioni teatrali, cinematografiche, televisive) al settore medicaleaerospaziale e automotive.

 

Come funziona?

Spiralift utilizza una molla piatta e flessibile in acciaio a spirale, che si eleva interlacciandosi con una sottile fascia verticale di acciaio. Il risultato di questo intreccio è una colonna completamente regolabile, formata da sezioni a forma di “I” integrate tra loro. La sua struttura in acciaio inox su acciaio inox conferisce al sistema una lunga vita di funzionamento senza problemi e con una manutenzione ridotta al minimo.

 

Perché scegliere Spiralift?

Perché Spiralift è una soluzione innovativa per la movimentazione dei materiali, ideale per il sollevamento di precisione, specie se necessarie alta durata e bassa manutenzione.

 

Vantaggi

La tecnologia Paco Spiralift offre molti vantaggi rispetto ai tradizionali dispositivi di sollevamento idraulico o pneumatico:

– Bassa sensibilità a tolleranze/movimento tavole
– Compattezza
– Progettazione generale semplice
– Precisione nel movimento verticale
– Precisione nel funzionamento
– Silenziosità
– Resistenza statica e del sollevamento
– Facilità nella sincronizzazione
– Pulizia
– Durevolezza
– Versatilità
– Bassa manutenzione
– Leggerezza
– Grande adattabilità al trasporto

 

Principali clienti in Italia e nel mondo

– Teatro La Fenice, Venezia
– Teatro Arcimboldi, Milano
– Auditorium Accademia S.Cecilia, Roma
– Prod. TV Ciao Darwin, Roma
– Opera di Stato, Vienna
– Royal Albert Hall, Londra
– Théâtre des Champs Élysées, Parigi
– Philarmonie, Berlino
– Centro Congressi delle Nazioni Unite, Bonn
– Cirque du Soleil, Montreal
– Nokia Theatre – Los Angeles
– Orchestra Hall, Chicago
– Carnegie Hall, New York
– Teatro Nazionale, Pechino
– Ferrari
– Boeing
– Citroen
– Daimler Chrysler
– DURR Systems
– General Motors
– General Electric
– Hyundai Motors
– Jaguar
– Kia Motors
– LG
– Moët & Chandon
– MOOG
– Peugeot
– Renault
– Rolls Royce

        ——– Traduzione del video ———

 

La storia dello Spiralift

Tutto è cominciato perché un addetto alle vendite ci chiese di creare un meccanismo per alzare piattaforme teatrali. La nostra prima risposta a quella richiesta è stata la realizzazione di questo primo Spiralift. Questo meccanismo è reso possibile dall’utilizzo del giocattolo noto come “Slinky” accoppiato ad una fascia verticale per formare una colonna. Poi, come spesso accade, un’idea è giunta inattesa: ci siamo resi conto che potevamo tenere quella stessa fascia ma aggiungendo dei denti sul bordo dello “slinky”. In quella maniera, siamo arrivati ad ottenere una colonna che può lavorare in qualsiasi direzione.

 

I-Lock: diamo un’occhiata all’interno

La colonna dello Spiralift I-Lock è formata da 2 fasce d’acciaio inox. Una è la fascia dentata orizzontale. L’altra è la fascia perforata verticale. Nel cuore del I-Lock c’è un rotore a tamburo contenente un meccanismo di cuscinetti disposti ad elica. Il movimento rotatorio del tamburo solleva la fascia orizzontale mentre la fascia verticale viene spinta in allineamento, accavallando il dente ed interlacciando le fasce meccanicamente. Il risultato è una colonna stabile che si solleva. Il nuovo Spiralift I-Lock ha diversi vantaggi, uno di questi è la stabilità della colonna, è veramente stabile su tutti gli assi. La si può prendere, muoverla lateralmente, la stabilità della colonna è inerente perché è bloccata con un sistema di denti. Queste due fasce verticali sono interlacciate qui con la fascia orizzontale. Tra i vantaggi c’è il fatto che si possono sollevare piattaforme ad una certa altezza senza il bisogno di guide, il che è una vera novità nell’Industria.

 

Forza + precisione = Silenzio

Ma uno degli aspetti più belli del I-Lock – davvero sorprendente – accade durante l’apertura del I-Lock – è qualcosa cha ha a che fare con i rumori meccanici durante il movimento. Ebbene questo meccanismo non produce alcuno di questi rumori perché la fascia I-Lock si inserta in una posizione senza forzature sulla fascia orizzontale. Dunque, effettivamente, viene distesa pian piano e con questo preciso movimento rotatorio continua ad essere distesa su sé stessa e forma questa colonna. Siccome il passo è il doppio di quello dello Spiralift tradizionale – si tratta di un passo molto alto – il movimento rotatorio della base è effettivamente molto lento. Così, il movimento lento e la facilità nell’installazione forniscono un rumore molto basso. Dobbiamo tornare sul punto dell’installazione soltanto una volta all’anno, principalmente per pulirlo, o per regolarlo e risistemare qualche sfera. In generale, circa la durata dello Spiralift, non ci sono pezzi da sostituire.

 

Il futuro dello Spiralift

Una delle conseguenze di questo nuovo metodo usato per creare una colonna è che fornisce una soluzione a così tante applicazioni che neanche noi stessi sappiamo ancora. Arriveranno problemi dai vari settori dell’industria con i quali non abbiamo ancora familiarità. Abbiamo cominciato con l’industria dello spettacolo ma ci sono ancora molte applicazioni che saranno generate grazie a questa soluzione così innovativa. Non ci sono praticamente limiti a questo, dobbiamo soltanto ascoltare le persone che ci contattano, che vorrebbero utilizzare l’I-Lock per tutti i tipi di applicazione. Specialmente la versione piccola, ottiene molta attenzione, può essere utilizzata per sollevare i televisori per avere una vista più comoda, non ci sono limiti, i limiti dipendono soltanto dall’immaginazione delle persone che lo vedono.